Le Inchieste Diocesane...future?


Mons. PETER SCHUMACHER C.M. (1839- 1902) Vescovo di Portovejo - Ecuador




 

Fondatore dei seminari dell'Ecuador. Nominato vescovo di Portoviejo nel 1885. Calunniato e perseguitato dalle logge massoniche, durante la rivoluzione di Quito, era il confessore dei condannati a morte. Fu mandato in esilio a Samaniego ai confini con la Colombia dove morì. L'Arcivescovo di Portoviejo e il vescovo d'Ipiales-Nariño Colombia sono intenzionati ad aprire un'Inchiesta Diocesana per la beatificazione e canonizzazione del nostro Confratello.


P. GIOVANNI BATTISTA TORNATORE C.M. (1820 - 1895) Confondatore delle " Figlie di S. Anna"

    Le " Figlie di S. Anna"  dopo  il Vaticano II,  nell'aggiornamento delle loro regole, hanno riscoperto il ruolo che il P. Tornatore ha avuto nella fondazione della loro comunità e la santità di questo nostro confratello della Provincia di Roma, dopo averne per molti anni  cancellata la memoria storica nella vita della Congregazione.
Queste religiose si sono assunte come impegno comunitario.."  quello di iniziare il processo per la causa di beatificazione senza attendere tempi migliori" nello stesso tempo sperano che" qualcosa in più potrebbero farla anche i Padri Vincenziani ...." (cfr. Annali della Missione 1993 pag.111 )
Nel mese di Luglio del 1981, i resti mortali sono stati traslati dal cimitero S. Lazzaro di Piacenza alla Casa Madre delle Figlie di S. Anna in Piacenza.

 

 

Mons. GIUSEPPE ROSATI, C.M.

 

Nato a Sora (Frosinone) il 12.01.1789, entrò in Congregazione a Roma il 23.06.1807, giunse a Baltimora (U.S.A.) il 25.07.1816. Nominato Vescovo il 14.07.1823; il 20 maggio 1824 giunse a St. Luis (U.S.A.) come primo Vescovo della Diocesi. Morì a Roma il 25.09.1843.




P. WILLIAM SLATTERY, Superiore Generale C.M.

Nato a Baltimora (U.S.A.) il 07.05.1895, morto a Philadelphia il 10.08.1982.
Superiore Generale della Congregazione della Missione dal 1947 al 1968.

P. CZESLAW LEWANDOWSKI cm, nato 15 ottobre 1864 a Blotnica.

Nella Congregazione della Missione entrò in settembre 1884 e due anni dopo emise i voti. Dopo l'ordinazione sacerdotale il 21 dicembre 1889 per un anno fece il capellano nell'ospedale (Zaklad im. Helclów). Nell'anno 1892 fu nominato padre spirituale a Lwów (Ukraina), dove rimase fino al 1900, quado venne nominato superiore a Kleparz (una delle case a Cracovia) e professore di teologia morale. Nello stesso tempo cominciò a far parte del Consiglio Provinciale, essendo vicevisitatore di tre visitatori. Uno dei suoi meriti fu quello di mandare nell'anno 1903 i confratelli polacchi in Brasile per la pastorale degli immigrati polacchi. Nell'anno 1901 venne nominato superiore a Stradom (Casa Provinciale). Dopo due anni (1903) tornò a Kleparz come superiore e professore di omiletica, dove rimase fino a 1914, quando ricevette la nomina di padre spirituale nel seminario a Cracovia. Svolse quest'ultimo compito per 17 anni. Dall'anno 1931 fino alla morte fu capellano dalle Suore Albertine. Morì in concetto di santità il 20 marzo 1934, e fu sepolto nella tomba dei vincenziani a Cracovia. Padre Czeslaw Lewandowski CM godette già durante la sua vita di una grande stima tra i seminaristi, sacerdoti e laici. Per i seminaristi e sacerdoti era un esempio eccellente delle virtù sacerdotali, per i laici esempio dell'amore per i poveri e bisognosi. Per lungo tempo fu padre spirituale e consigliere del santo Frate Alberto, fondatore delle Suore Alberatine; finì, corresse e completò le Regole preparate da sant'Alberto per le suore. Fu anche padre spitituale di santa Suor Bernardina dalle Suore Albertine. Dopo la morte di frate Alberto fu come secondo padre della Congregazione delle Suore Albertine.
Padre Czeslaw Lewandowski CM lasciò molti quaderni con conferenze, prediche, omelie e diversi altri scritti. Le Suore Albertine già da tempo si domandavano: perché non si comincia il processo di beatificazione di Padre Czeslaw Lewandowski? Nella loro opinione era un uomo santo. Così venne riconosciuto al tempo della vita, subito dopo la morte, ed anche oggi. Si può trovare la gente che dice: se vuoi ricevere una grazia chiedi per il Padre Czeslaw Lewandowski.
Il nostro confratello Czeslaw Lewandowski ha dedicato la sua vita alla formazione dei sacerdoti e alla direzione spirituale anche dei santi.

 

 


ALCUNI MARTIRI E TESTIMONI
DEI SECOLI XIX-XX


"Nel nostro secolo sono ritornati i martiri, spesso sconosciuti, quasi " militi ignoti " della grande causa di Dio. Per quanto è possibile non devono andare perdute nella Chiesa le loro testimonianze". Tertio millennio adveniente n. 37.
Nel Discorso al V Concistoro Straordinario del 13 giugno 1994, Papa Giovanni Paolo II auspicò che nell'occasione del Giubileo si elaborasse un " martirologio contemporaneo". Una commissione per " I nuovi martiri " fu nominata per preparare questo nuovo martirologio contemporaneo e il 7 maggio 2000 fu celebrata la " Giornata di Commemorazione ecumenica per i nuovi martiri".
Anche Benedetto XVI, nell'omelia tenuta Lunedì 25 aprile 2005 in occasione della Visita alla Basilica di San Paolo fuori le mura,
ha ribadito: "Il secolo ventesimo è stato un tempo di martirio. Lo ha messo in grande risalto il Papa Giovanni Paolo II, che ha chiesto alla Chiesa di “aggiornare il Martirologio” e ha canonizzato e beatificato numerosi martiri della storia recente. Se dunque il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani, all’inizio del terzo millennio è lecito attendersi una rinnovata fioritura della Chiesa, specialmente là dove essa ha maggiormente sofferto per la fede e per la testimonianza del Vangelo".
Indipendentemente dalla Beatificazione e Canonizzazione di alcuni che, con una procedura particolare, arrivano alla venerazione ufficiale e liturgica della Chiesa, un lungo elenco di Testimoni della Fede e della Carità viene proposto alla nostra ammirazione e costituisce uno splendido esempio per tutti noi.
E' importante ricordare che la Rivista Internazionale Vincentiana, nel 1999, dedicò un numero unico ai "Martiri della Famiglia Vincenziana nel XX secolo".
Qui di seguito proponiamo pertanto un elenco di Missionari Vincenziani, di Figlie della Carità, di membri della vasta Famiglia Vincenziana dei secoli XIX-XX. Non tutti sono "martiri" nel senso canonico della parola (uccisi in odium fidei), e solo di alcuni abbiamo tutti i requisiti e documenti necessari a un vero e proprio processo di Beatificazione. Sappiamo che non li citeremo tutti, giacchè sono veramente innumerevoli, soprattutto, ad esempio, per i martiri durante la guerra civile spagnola.
Ma di tutti abbiamo la memoria, le prove e i racconti che li rendono in ogni caso gloriosi testimoni della fedeltà e della generosità eroica fino al dono totale di se stessi per la causa di Cristo e del suo Vangelo.

 

P. JEAN-MARIE LACRUCHE C.M.
Nato a Cunlhat (Francia) il 16 marzo 1871
Data della professione temporanea e perpetua: 13 ottobre 1895
Ordinato Sacerdote: Hang-tcheou 30 maggio 1896
Martirizzato a Nan-tch'ang , 25 febbraio 1906

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Tutto ha inizio il 22 febbraio 1906, allorchè un mandarino, che ha avuto dei problemi con i suoi superiori, si suicida nella casa dei Missionari a Nan-tchang, dove risiede P. Lacruche. Immediatamente si diffonde per la città la voce calunniosa che i missionari hanno ucciso il magistrato. Vengono affissi ai muri della città manifesti che diffondono ogni sorta di calunnie e ingiurie contro i missionari, chiamando alla rivolta. E' organizzata una riunione per il giorno dopo, dove viene reclamata la morte dei missionari e ne nasce una rivolta.
I due missionari presenti, i PP. Jean-Marie Lacruche et Joseph-François Martin, si trovano nelle loro stanze, aspettando l'ora dell'esame particolare, quando una folla arrabbiata invade la casa, sfondando la porta principale. Essi hanno appena il tempo di mettersi in salvo nel giardino, prima che gli assalitori entrino nelle loro stanze e si diano al saccheggio. Ma ecco che un lato del giardino viene invaso. P. Martin, benchè leggermente ferito dal lancio di pietre, riesce a fuggire.
P. Lacruche è nella parte del giardino invasa. Gli viene in mente di andare in tutta fretta verso la Cappella del SS.mo Sacramento, proprio dietro una porta del giardino, per portare con sè il Santissimo e sottrarlo alla profanazione. Riesce a giungere proprio ai piedi del tabernacolo, ma all'ultimo momento deve rinunciare: i suoi assalitori sono arrivati proprio lì!

(Tuttavia, secondo un'altra versione dei fatti, dei pagani, testimoniando sulla sua morte, dicono che lo hanno visto, proprio poco prima di morire, prendere dalla sua veste qualcosa che aveva una forma rotonda e che alcuni hanno preso per un orologio, e che è possibile essere il SS.mo Sacramento, che egli avrebbe quindi preso con sè e conservato fino all'ultimo momento).

Uscendo dalla cappella del SS.mo Sacaramento, P. Lacruche cercando di fuggire si trova subito in presenza di numerosi assalitori che lo spingono e lo buttanto a terra, ferendolo alla testa. I suoi aggressori lo prendono e lo rinchiudono in un mulino al quale danno fuoco. Ma il mulino ha una porta posteriore attraverso la quale P. Lacruche si sottrae a questo nuovo pericolo. Ma viene ripreso. Si grida e si aizza contro il missionario, e lo si colpisce col bastone sulla testa e le spalle, ferendolo crudelmente. Diventa prigioniero di una folla inferocita. Alcuni seminaristi che abitano la casa e che sono riusciti a fuggire racconteranno che hanno visto P. Lacruche con il viso coperto di sangue, il corpo vacillante, salire con dolore questo terribile calvario.

E' mezzogiorno quando giunto sulla strada pubblica, riceve sulle spalle un colpo di bastone così violento che da quel momento il dolore gli paralizza le gambe e non gli permette di fare più neanche un passo. Tenta di rifugiarsi nella casa di una famiglia pagana ricca e rispettata. Il padrone di casa parlamenta con la folla che reclama la sua vittima. Ma la folla delirante che vuole la sua morte invade la casa e si impossessa di lui, prendendolo con la forza. E' allora che riceve un calcio nella pancia che lo fa cadere per non rialzarsi più.
E' in questo momento che dei pagani lo videro prendere dalla tasca qualcosa che possiamo pensare sia la Santa Eucaristia. Accasciato dai colpi e coperto di ferite, respira ancora, quando i suoi uccisori lo trascinano per un piede fino allo stagno di Pé-hou-Kiou, dove rende l'ultimo respiro. E' un'ora dopo mezzoggiorno. Il suo cadavere fu poi estratto dall'acqua e spogliato dei suoi vestiti dai suoi assassini che se li divisero, come il suo orologio e il denaro trovatogli addosso.

Verso sera prenderanno il corpo del missionario per esporlo in una pagoda.

 

P. SILVESTRO SOU C.M.
nato a Hoang-hoa-kiang (Cina) il 2 novembre 1912
Data della professione temporanea e perpetua: ordinato il 19 Giugno 1941
Martirizzato il 9 settembre 1941.

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

P. Sou fu torturato dai comunisti durante i numerosi anni trascorsi nella sua prigione, ma restò fedele al Papa: da vero martire morì in modo eroico e coraggioso, percosso in presenza degli abitanti del suo villaggio natale.
Il rapporto che segue fu fornito da un suo fratello, l'abate Lucas Sou, un prete ancora vivente della diocesi di Tan-Sham, in presenza, in qualità di testimoni, di Mgr.Liou e del suo Vicario Generale:

"La notte tra il 7 e l'8 settembre 1941 fu picchiato selvaggiamente. Gli fu chiesto più volte 'Credi ancora in Dio?'. Rispose sempre: 'Sì, io credo'. Il 9 settembre 1941, durante la notte, subì molte torture e violenze. Alla fine disse ai suoi persecutori: 'Vi do il mio corpo, ma do la mia anima a Dio'. Fu sepolto vivo dai comunisti."

 

FR. GUI TIANJUE, CM (JOSEPH PIERRE KWEI)
Member of the Province of the Western United States
Nato in Ying-tan (China) il 31 maggio 1902- Morto a Linchwan il 22 maggio 1952
cfr. Omnis Terra, Pontifical Missionary Union Magazine, NE 41, October-December 1994

Fr. Gui Tianjue (Joseph Kwei) fu il primo martire della diocesi di Yujiang nella provincia di Jiangxi. L'iscrizione sulla sua tomba dice che morì nel 1953. Era un Vincenziano. Dopo l'ordinazione studiò per unn certo periodo negli Stati Uniti. Prima del 1950 lavorò in una chiesa cattolica a Fuzhou, sempre nella provincia di Jiangxi. Fondò la scuola secondaria "True Light", che diresse per oltre 10 anni. Un missionario americano, Fr. Steven Dunker, CM, fu suo compagno in quel periodo.
Quando iniziò il regime comunista in Cina, a tutti i preti e cristiani fu chiesto di entrare nella Associazione Patriottica, che fondò il Movement of Threefold Independence of the Church. La polizia mosse false accuse contro S. Dunker. Fr. Gui testimoniò a difesa del suo compagno e si rifiutò di aderire al movimento. Fu perciò arrestato e imprigionato, portando con sè il suo breviario.
I Cristiani gli portavano tutto quello di cui aveva bisogno, ma egli accettava solo verdure. Col passare del tempo aumentarono le difficoltà per visitarlo. Una volta al mese le autorità carcerarie accettavano le offerte portate dai Cristiani, ma non diedero mai niente al prigioniero. Morì nel 1953 ma nessuno ebbe il permesso di vedere il suo corpo. Fu solo più tardi che due Cristiani per caso lo trovarono in una fossa e riuscirono a seppellirlo nel cimitero della chiesa.

TESTIMONIANZE DEI SUOI ALUNNI:
Fr. Gui seguì l'esempio di Gesù. Visse da povero e desiderando di aiutare i poveri. Quando era professore al Seminario visse coi seminaristi e come i seminaristi. Quando doveva portare i sacramenti ai Cristiani pregava lungo la via. Ha sempre trovato il tempo di fare del bene agli altri. Conosceva un po' la medicina cinese: questo gli permise di aiutare i poveri malati. Era assai umile, e, nonostante la sua cultura, esercitò il suo ministero come un semplice prete.

PRIMI MIRACOLI DOPO LA SUA MORTE:
Durante 10 anni dopo la sua morte molte persone vennero a pregare alla sua tomba e raccoglievano l'erba che cresceva lì. La prima persona a ricevere una grazia fu il Cristiano Gong De. Egli era stato presente al funerale di Fr. Gui. Era ammalato di stomaco da anni. Bevve una tisana fatta con l'erba che cresceva sulla tomba del prete e guarì.

Ma il più clamoroso caso di guarigione fu quello di un bambino di una famiglia pagana. Aveva la febbre e si lamentava giorno e notte. La madre, disperata, venne a pregare alla tomba di Fr. Gui, e quasi immediatamente il bambino finì di piangere e la febbre scomparve.

Anche Fr. Zeng, un parroco nella diocesi di Yujiang, guarì da un cancro dopo aver bevuto un decotto fatto con le erbe raccolte presso la tomba di Fr. Gui. Questo accadde nella primavera del 1992.

Ma la cosa più significativa fu che, per quasi 40 anni, la tomba di Fr. Gui fu un luogo di aggregazione per le celebrazioni liturgiche dei Cristiani della diocesi di Yujiang. Per interrompere questa devozione popolare, il governo distrusse la tomba nell'inverno del 1992.
Molti Cristiani che assistettero alla profanazione della tomba avvertirono un bellissimo profumo. Nella tomba aperta tutto quello che fu trovato furono alcuni bottoni ornamentali, di un tipo comunemente usato negli anni '50.

Molto poco si sa della vita di Fr. Gui. Il Vescovo lo definì Il Martire della Carità.

 

P. ANDRE' TSU c.m.
Nato a Yong-kia hsien, Cina, il 3 settembre 1876
Data della professione temporanea e perpetua: 24 Aprile 1897
Ordinato Sacerdote: Hang-tcheou il 24 Febbraio 1901
Martirizzato a Tché-kiang il 3 ottobre 1903

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

La révolution de 1900 avait tout détruit dans la sous-préfecture de Ning-Hai. Tout jeune prêtre - il avait été ordonné en 1901 -, le P. Tsu qui était d'une activité pastorale qu'aucun obstacle ne pouvait décourager se mit tout de suite à l'oeuvre pour remettre en route les diverses activités pastorales. De nouveaux centres s'étaient ouverts à la foi, plus de 1500 catéchumènes venaient prier à côté des chrétiens dans les chapelles reconstruites.
Le P. Tsu avait dans le voisinage un ennemi redoutable en la personne du lettré Ouang-si-ton, qui était l'auteur principal des désastres de 1900. Il avait cru anéantir les oeuvres des missionnaires, mais en les voyant renaître plus florissantes de leurs ruines, sa haine se réveilla. Il fit appel à ses complices, réunit de nombreux brigands attirés surtout par l'appât du gain, leur distribua des armes, des munitions et des drapeaux qui portaient comme programme cette inscription "Mort aux chrétiens!".
Le 27 septembre 1903, Ouang-si-ton commença par faire égorger trois néophytes parmi ses voisins et proches parents auxquels il ne pardonnait pas d'avoir introduit la foi chrétienne dans son village et dans sa famille.
Puis il fit traquer les chrétiens par ses troupes de bandits, pillant et incendiant leurs villages. Le P. Tsu quant à lui se dépensait nuit et jour pour encourager les chrétiens dans l'épreuve et les consoler dans la mort.
Le 1er octobre, se trouvant à Ning-Hai, il fut témoin des bandits qui pillaient, incendiaient, massacraient les chrétiens sans qu'aucune mesure ne soit prise par l'autorité publique pour les arrêter.
Le 2 octobre, il fit des démarches auprès des mandarins pour obtenir du secours. Mais ni ceux-ci, ni le sous-préfet ne firent quoi que ce soit pour réprimer ces désordres et ces violences.
Quand tout espoir fut perdu, le P. Tsu s'occupa de mettre en sûreté les archives, les vases sacrés, la liste des chrétiens. En même temps, il plaçait dans des familles païennes sûres les chrétiennes sans abri. Enfin, il congédia tout le personnel de la résidence.
Le matin du 3 octobre, les brigands se dirigèrent vers la ville. Ils firent halte pour incendier notre église. Avec la complicité de l'armée qui les laissa faire, les bandits entrèrent dans la ville et incendièrent les établissements de la mission.
Puis, ils allèrent à la recherche du P. Tsu qui s'était réfugié dans l'enceinte d'une pagode voisine où un colonel et ses hommes avaient promis de le protéger, mais il n'en fut rien. Déjà les bandits fouillaient les lieux. Le P. Tsu s'enfuit par le toit et réussit à gagner l'étage d'une boutique voisine. Malheureusement, il fut découvert. Saisi et traîné violemment dans la rue, il fut bientôt couvert de blessures; deux coups de sabres lui ouvrirent le crane et lui firent au cou une entaille profonde. Il était à moitié mort; ses bourreaux voulaient l'achever sur place; mais les voisins s'y opposèrent et il fut traîné par les pieds et par les cheveux jusqu'à la pagode, laissant sur les dalles une large empreinte sanglante. On allait l'immoler devant les idoles quand le sous-préfet fit signe de l'emmener plus loin. On le traîna donc jusqu'au champ de manoeuvre. C'est là que déjà mort sans doute, il fut décapité, puis coupé en morceaux, avec un acharnement féroce. Il fut littéralement mis en pièce. On lui ouvrit le ventre en forme de croix, "car, disaient-ils, il aime tant la croix"! Le P. Tsu était âgé de 28 ans.
(Ces faits nous sont connus par une lettre de Mgr Reynaud, C.M., Vicaire apostolique du Tché-Kiang, publiée dans les "Annales de la Congrégation de la Mission", année 1904, pp. 186 à 193)
Dans les Annales de la Propagation de la Foi de mars 1904, on peut lire: "C'est une page nouvelle à ajouter au glorieux martyrologe chinois. Le Tché-kiang dont aucun missionnaire n'avait encore eu le bonheur de donner à Dieu le suprême témoignage d'amour, offre au ciel son premier martyr. Nul doute que l'effusion du sang du P. Tsu n'attire sur cette belle mission les plus précieuses bénédictions."


 



P. GIACOMO ANSELMO C.M.

Nato ad Arenzano ( Genova) il 28 Novembre 1883
Ordinato sacerdote il 29 giugno 1910
Martirizzato a Lin-Kiang nel marzo 1934

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Partì per la Cina nel 1922. Gli fu affidata la cristianità di Lin-Kiang dove fondò parecchie opere assistenziali, fra cui un orfanotrofio femminile al quale dedicò assidue cure.
Il 24 dicembre 1933, arrivarono i comunisti e secondo le informazioni avute oralmente dai nostri Confratelli del Vicariato, avendo essi tentato di entrare nell'orfanotrofio, il Padre Anselmo si mise sulla porta per sbarrare il passo con la sua gigantesca corporatura, al fine di salvare l'innocenza di quelle piccole creature, ma fu preso a viva forza, catturato e portato via. Per un anno non si ebbero più notizie di lui.
Dopo un anno, da un soldato dell'armata "bianca", inviata a snidare i "rossi", si venne a sapere che il Padre Anselmo era stato decapitato nel marzo 1934. Il suo corpo, rimasto insepolto o sepolto a fior di terra, fu in preda alle bestie che ne portarono via alcune parti . Infine fu in parte recuperato dai missionari e sepolto nel cimitero di Kian.

 

P. ANTONIO CANDUGLIA C.M.



Nato ad Aversa il 13 giugno 1861
Ordinato sacerdote nel luglio 1884
Martirizzato nel villaggio di TA-HO-LY ( Cina) il 25 settembre 1907

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Partì per la Cina nel luglio del 1884 subito dopo l'ordinazione sacerdotale. Era il periodo dei "Boxers" che cercavano di mettere a morte i cristiani.
Più volte invitato a mettersi al sicuro e ritirarsi in città, rispose sempre:" Della mia vita poco mi importa: prima di tutto è necessario proteggere i miei cristiani. Avete dimenticato che un pastore deve dare la sua vita per le sue pecorelle…Non siamo degni del martirio; ma quale grazia Dio ci concede se non quella di fare in tutto la sua volontà."
Il 25 settembre 1907, verso sera vedendo che si avvicinava una folla di Boxeurs che mettevano a fuoco ai villaggi cristiani, il P. Canduglia tentò di fuggire con un gruppo di cristiani, ma i Boxeurs lo raggiunsero, lo gettarono giù dal cavallo lo trascinarono lontano per una cinquantina di passi, dove un energumeno gli sfondò il petto con un tridente.
Il missionario si accasciò tra le convulsioni per il dolore, poi, con un colpo di scimitarra gli fu troncata la testa.
Ciò avvenne nel villaggio di Ta-ho-ly, nel quale egli aveva esercitato il suo apostolato per 22 anni.
Morì dunque ucciso per non aver voluto abbandonare il suo gregge.


P. UMBERTO VERDINI C.M.

Nato a Piacenza il 22 ottobre 1884
Ordinato sacerdote il 5 giugno 1909
Martirizzato nel villaggio di Yu-Kiang, luglio 1942

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Appena ordinato sacerdote parti subito per la Cina.
Per 33 anni lavorò indefessamente nel Kiang-si settentrionale, specialmente nella missione di Yao-chow.
I confratelli e le Figlie della Carità Americani avevano nascosto tra le montagne un gran numero di orfanelle e di giovani donne, sfuggendo i soldati giapponesi molto aggressivi contro gli Americani.
Il P. Verdini rimase nella sua residenza di Yu-Kiang con le orfanelle, pensando che essendo italiano non aveva nulla da temere dai giapponesi.
Nel luglio 1942 purtroppo, i soldati giapponesi vollero abusare delle giovani donne. Il Padre Verdini volle difenderle e fu ucciso sul posto insieme alle ragazze.

 

P. JOSEPH LAN c.m.
nato in HOANG HOA KIANG(China) il 19 marzo 1894
Data della professione temporanea e perpetua: 8 Dicembre 1894,
ordinato prete il 5 Febbraio 1919

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Quando i comunisti giunsero nella diocesi, fu mandato a casa nella sua famiglia. Presto però fu arrestato dai comunisti e messo in prigione per 15 anni subendo il lavaggio del cervello. Oppose sempre resistenza al sistema e morì nelle mani dei comunisti, ma non sappiamo dove, quando e come.

 

P. JOSEPH K'UNG C.M.
nato a Si-Sou Diocesi di Tche-ly, China , 11 Dicembre 1891
Data della professione temporane e perpetua: 8 Settembre 1914
Ordinato prete il 6 Gennaio 1916
Luogo e data de1l'avvenuto martirio: a Tchengting, intorno al 1947

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

In 1947 at Tchengting, Joseph K'ung, C.M., was condemned to death by a so-cailed jury of the people and then executed under pretext of having relations with the Japanese during the Sino-Japanese War.

 

P. JACQUES TCHAO c.m.
nato aTcheng-ting fou (Tche-li), China 5 Maggio 1909
Data della professione temporanea e perpetua: 5 Agosto 1931; priestly
Ordinato prete il 16 Febbraio 1936
Luogo e data dell'avvenuto martirio: Che-kia-tchoang, China il 16 settembre 1950

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

The missionaries were subject to exorbitant taxes and sometimes were persecuted.
In 1947 our confrere was thrown in prison. On 16 September 1950 he was condemned to death.
Before the execution, he was put in handcuffs, made to climb onto a truck and paraded as a prisoner through the streets of the city of Che-kia-tch'oang. The victim cried out continuously in a loud voice: "Long uve the Catholic Church and long uve the Pope and long uve the Republic of China." He sang the Ave Maria in Latin and shouted: "Down with the Communists." Finally, our confrere was beheaded, dying for the faith.


P. PIERRE SOUEN c.m.

nato a Souenkiatchouang, diocesi di Suanhvvfu,
Cina, 11 Novembre 1905
Data della professione temporane e perpetua: 14 settembre 1927
Ordinato prete il 21 Febbraio 1932
Luogo e data dell'avvenuto martirio: A Beij ing il 16 settembre 1951

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

In 1951, in Beijing, Pierre Souen, C.M., director of the seminary of Beijing, was thrown into prison. His chains were so tight that his wounds turned gangrenous. He died on 16 September 1951.


P. PANI TCHANG c.m.
nato a Pang-kuin, Diocesi di Tche-ly, China, 11 Ottobre 1886
Data della professione temporane e perpetua: 8 Ottobre 1911
Ordinato prete il 23 Dicembre 1916
Luogo e data dell'avvenuto martirio: A Beijing il 25 Giugno 1954

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Paul Tchang, C.M. and Fr. Ignatius Ts'i, a priest of the Diocese of Beijing, were imprisoned the same day as Pierre Souen, C.M., on 25 July 1951. Paul Tchang died on 26 June 1954 in Beijing, the day he was released frorn prison.

Msgr. JOSEPH CHOW Tsi-Che c.m.
nato nel Vicariato di Tcheng-ting, Hopeih, Cina, 8 Novembre 1891
Data della professione temporane e perpetua: 24 Gennaio 1915
Ordinato prete il 29 Giugno 1919
Luogo e data del1'avvenuto martirio: Dal 1950 al 1972 ai lavori forzati in Nan-chang, Kian-Si,
morì dopo 22 anni di prigionia.

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

In 1950 at Nan-chang, Kian-Si it was the turn of Archbishop Joseph Chow Tsi-Che. From the time of the Communist occupation of China, they (the Cornmunists) had proposed to him that he be named 'Pope of the Patriotic Church of Communist China with the purpose of separating it from the Roman Catholic Church. One day the insidious Communist leaders presented themselves to Archbishop Joseph CHOW Tsi-che, indicating the purpose of their visit. But Archbishop Chow replied to them in a rnarvelous and biting manner:
'Thank you for your visit. Your project is praiseworthy. However, it is impossible for me to be pope of the patriotic church of Popular China because Comrnunist China is too smali for a pope. If it were possible for you to name me pope of the Universal Church, I would willingly accept; otherwise, it Is useless to discuss it. Then the Comrnunists left furious. After that Archbishop Joseph CHOW Tsi-che was under surveillance by the Communists and then thrown into prison. The Archbishop died or, rather, dying in a hard labor camp was carried to a Christian house of the city of Nan-chang (because the episcopal residence was occupied by the Communists) where he died in 1972 after 22 years of irnprisonrnent.
P.S. Archbishop CHOW Tsi-che was twice a professor, in the minor seminary of Tchengting and then philosophy professor in the major seminary of Chala, Peking. He was named Bishop of Gratia and Apostolic Vicar of Paoting, Hopeih by the decree of 26 March 1931, being consecrated at Paoting by Msgr. Montagne on 2 August. In 1946, named archbishop, he transferre.

 

P. JAN HUTYRA c.m.
nato a JA BLONO V, nella SLOVACCH1A dell'Est,
non lontano da B.jacovce, il 1° Febbraio 1912.
Il 19 luglio 1936 fu consacrato prete a GRAZ, Austria.
Morì a BRNO il 27 Febbraio 1978.

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Poco prima della fine della guerra mondiale provò a salvare dalla vendetta degli ufficiali tedeschi per un attentato, 20 innocenti abitanti di Ladce (sede della vice-provincia C.M.). Il Padre parlò personalmente con gli ufficiali tedeschi ed offrì la sua stessa vita e quella di 19 volontarie tra le Figlie della Carità invece degli innocenti, per saldare la vendetta. Gi ufficiali rifiutarono, 19 dei prigioneri furono impiccati: solo uno degli abitanti fu graziato.
Nell'anno 1947 Padre HUTYRA prese parte all'Assemblea Generale e partecipò nello stesso anno alla Canonizazione di Caterina Labourè, Figlia della Carità. Durante questo viaggio fu seguito e spiato dalla polizia segreta. Al suo rientro a Bratislava fu arrestato, imprigionato, interrogato e duramente picchiato.
A causa degli interrogatori e delle percosse subite subito lo dovettero portare all'ospedale di Turciansky, san Martino.
Rimase in cura lì fino al maggio del 1950.
Nello stesso anno fu arrestato dalla polizia segreta, insieme con altri confratelli della Congregazione della Missione e tutti condannati per la diffusione di stampa e letteratura religiosa. Fu rinchiuso nel campo di concentramento di Bac, poi a Podolinec e più tardi anche a Beluske Slatiny. Riuscì a fuggire dal lager. Venne scritto l'ordine di arresto nei suoi confronti. Venne ricercato, ma il Padre riuscì a nascondersi , in vari posti diversi fino al 1958. Dai nascondigli ha continuato a dirigere con successo sia la Congregazione della Missione sia le Figlie della Carità. Ha consolato, consigliato e guidato tutti. Ha scritto e diffuso di nascosto Letteratura religiosa. Era molto prudente. Aveva contatti solo con alcune suore e confratelli. La polizia di Stato (SS) trovò le sue tracce e fu arrestato solo nel 1958. Fu di nuovo interrogato e disumanamente torturato. Alla fine venne condannato a dieci anni di prigione. Fu portato nella prigione di Valdice a poi a Bory. Per lungo tempo dovette lavorare al taglio dei vetri, il che era molto dannoso per la sua salute.
In base a un intervento del Papa Paolo VI, il Padre Hutyra fu graziato insieme con altri nel 1965. Ma non ricevette il permesso di esercitare il sacerdozio. Dovette lavorare come 1aico nell'ospedale di Praga. Ma in segreto egli continuò a occuparsi delle due Famiglie Vincenziane, della formazione e della ricerca di vocazioni.
Tutti coloro che erano in contatto con lui, connferrnarono il suo insolito dono, la sua capacità di vivere anche nelle difficoltà, la sua saggezza pastorale, la sua Fede apostolica, la sua incorruttubilità e la sua diplomazia. Fino alla fine della sua vita veniva controllato dalla polizia. I spaventosi interrogatori da parte del servizio di Sicurezza Statale scossero molto la sua salute, e non ne guarì mai. Fu picchiato più volte fino alla perdita dei sensi,alcuni testimoni affermano che durante uno degli interrogatori gli furono conficcati degli spilli sotto le unghie delle mani. Tutto questo gli procurò gravi malattie.
Padre HUTYRA mori a 66 anni di età, il 27 febbraio 1978 a BRNO, dove fu sepolto.

 

P. NICHOLAS VAN KLEEF c.m.
nato in Woerdan, Olanda il 18 Aprile 1937
Emise i voti nel 1961 e fu ordinato prete il 19 marzo 1963.
Luogo e data de1l'avvenuto martirio: Panama 7 maggio 1989

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Soon after ordination, NICO ws sent as a missionary to Guaternalain 1965 he was assigned to San Pedro de Ei Pino, PANAMA, but one year later he was in a traffic accident cm the highway. seriously damaging bis spinal, living hirn paralyzed frorn the waist down.
He accepted a request from his Superiors that he return to Hollnd for therapy, with the speciflc condition that he be allowed to return to Veraguas, because the poor needed him. While in Holland he was given a car modified specially for his needs. Upon his return to Veraguas the commnunity arranged to have a youth accompany him on his pastoral duties, assiting him from the car to his wheelchair and helping hirn move aro und. Despite his handicap, Fr. NICO faithfuly perforrned his duties: celebrating liturgy and administerìng the sacrments, taching classes in French and Mathematics, attending to those who would come to consult hirn at the rectory, visiting the farms and showing religious movies, promoting sports among the youth, writing and printing the parish bulleting, participating as a member of the Diocesan Senate and presiding over the Diocesan Pastoral Planning Commission. He was known for a phrase he oftn said: "I want to be Good New&'. Father NICO ws rnartyred during the dictatorship of Generai Manuel Antonio Noriega in Panama. In the days before the rnartyrdorn the rniiitary dictatorship was sponsoring a presidentiAl election and the situation in Panama was tense. Human rights were violated and in the face of this reality, the evangelicai thrust of the Vincentians in Panama was to speak out in defense of the dignity of human life. in bis last horniiy, Fr. NICO proclairned: "In a comrnunity where one battles cvii, deceit, iies, gossip...where justice, peace and truth are defended, in such a Cornmunity Faith in the Resurrection practiced".

On May 7, 1989, the day of the election, Fr.NICO on bis way to celebrate the Sunday Eucharist and, as was his custorn, was cailing the people to Mass using the loudspeaker attached to bis car. A member of the Panamanian National Guard stopped NICO's car, entered the car and sat behind Fr. NICO, holding a rifle to his head.Though Fr. NICO was prevented from prociairning God's Word from the pulpit that day, he proclairned it by his own sacerfice and rnartyrdorn. On the way to police headquarters, the soldier shot Fr. NICO in the side ofhis head. The next day he died.

There were many testimonies to what Fr, NICO rneant to the men and women whom he served. Oner testirnony surns up the realility of his death: 'in the reìgn of God there should be respect, peace, justice. In Panama there is none of that.We have a martyr, we seek to prornote the reign of God".


MARIA WISNIEWSKA FdC
nata a GNJEZIVO, Polonia, il 23 marzo 1905
Entrò in Comunità il 31 gennaio 1930

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

En 1941, à 1'ordre des autorités aflemandes, Sr,. Marie devait se rendre à RACQT près de Koscian, pour y servir les rnalades. Profitant de moments libres, elle preparait clandéstinement les enfantspolonais à la première Comniunion et leur apprenait à lire et à écrire en polonaìs, chose strirtement défendue par l'occupant. Vraie patriote, elle gardait chez elle le drapeau polonais. Agente de liaison et collaboratrice de son ncien curé Alfons Jankowski, elle fasait souvent le trajet ROCOTPOZNAN.
Arretée en octobre 1943 à Racot et emprisonnée à Racot et empnsonnée à Koscian, transférée ensuite à Pozanari, au Fort VII, Soeur Maia subisait desd fréquents interrogatoitre par Gestapo, d'où. chaque fois, elle revenait cruellement torturèss jusqu'à perdre la connaisance. On lui rompit presque touts les os. Soeur Maria devait porter un fichu, car sa tete ne faisait qu'une horrible plaie: presque touts Ies cheveus arrachès, visage déformé, les dents aussi arrachées, les levres enflées et ensanglantées. Elle ne pouvait se tenir droit et restait toute penchée en avant, les bras écartés du corps. Notre pauvre martyre ne pouvait ni manger n bouger toute seule. En plus de ces tortures, en revenant à la cellule,elle était souvent ligotée. Soeur Marie supportith tout cela avec une patience vrairnent héroique. Ses compagnesprisonnières Pentendaient souvent chantonner des chants religieux et prier le chapelet. Ell le priait avec ies compagnes de se cellule.
Accusèe d'avoir travaillé dans la Conspiration, elle fut tuèe de cinq coups de feu par HANS WALTER, commandant du Fort VII à Poznan.C'est lui-meme qui accompagna sa dépouille mortelle jusq'au four crérnatoire et exigea son autopsie pour détermier doù venait l'extraordinaire force de sa victime.Il n'en a pas trouvé, mais nous - nous savons que la vie et l'action de Soeur Maria fttrent taujours motivées par amour de Dicu, du prochain et de la Patrie. Meme aux moments de plus grandes souflrances son attitude imposait I respect, et sesbourreux - ironiquement - la comparait avec Saint Vierge en lappelant 'heifuig Maria".
Aujourd'hui, une modeste plaque commémorative placée contre le mur du bunquer 57 du Fort à Poznan, nous rpelle le martyre de notre Soeur Maria, tuèe pour cause de la Poi.


BOJC VALERIJA FdC
nata a VACE, SLOVENIA il 5 dicembre 1904
Data della professione temporanea e perpetua: 24 dicembre 1928
Luogo e data dell'avvenuto martirio: Slovenia 5 aprile 1951

(purtroppo non esistono foto)

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

L' annèe 1947, les communistes ètant maitres absolus de l'état de Yugoslavie ont cornmeneé de nouveau la persecution religieuse. Seulement en Slovénie, il y a eu entre 1947 et 1949 emprisonnés environs cent pretres, un grand nombre de laiques et de religieuses, parmis elles 40 Filles de la Charité de la Province, lls ètaient accusés de diverses choses mais le motif principal a été leur appartenance à l'Eglise catholique.
Soeur BOJC anétée le 1cr sept. 1948 à Dedinje-Beograd en Servie, par OZNA (police secrète). En prison en Slovènie de septembre 1948 jusqu à sa mort le 5 avrìl 1951.

Soeur BOJC a été t.rès affaiblie par les maltraitements et la faim surtout pour avoir été dètenue quatre mois dans la cellule la plus rigoureuse (cachot). Tombèe malade, cile nà pas reu le traitement nòcessaire. Dèjà en péril de mort cile fut trasferèe à l'hospital de la prison.

 

Sr FLORINA BARBARA BONIGHOVÀ FdC
Nata a Wengaithen il 21 dicembre 1894
Emise i Voti temporanei il 27 Giugno 1914
Morì nella prigione di Praga-Pankràc il 31 marzo 1956

Le drammatiche foto di Sr Florina
nelle prigioni di Nitra e Pardubice

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Dopo la prima guerra mondiale Sr Florina Barbara BÒNIGHOVÀ fu nominata Superiora della comunità di Suore dell'ospedale di Kremnica.
Non aveva che 8 anni di vocazione: il che ci rivela le sue grandi qualità.. Divenne poi responsabile dell'ospedale di Ruomberok..
Nel 1934 fu nominata Economa Provinciale a Ladce. Dal 1940 al 1948 fu Superiora all'ospedale di Levoa e successivamente di Nitra, dove fu arrestata nel 1951.
In questo periodo vigeva il regime comunista. Qualche giovane aspirante della Congregazione della Missione si era installato a Nitra, presso l'ospedale dove lavoravano le Figlie della Carità. Il P. Stefan Kritjn, lazzarista, formava i giovani in clandestinità. Sr. Florina, Superiora della Comunità di Nitra, aiutò li aiutò in tutti i modi. Presto la polizia segreta scoprì l'attività di formazione clandestina portata avanti dai lazzaristi. I giovani e P. Stefan Kritjn furono così arrestati.
Un po' più tardi, nel novembre 1951, fu arrestata anche Sr. Florina. Fu sottoposta ad interrogatori, che ebbero luogo a Nitra. Poco dopo fu portata dalla prigione all'ospedale, essendo affetta da flussione di petto e diabete. Benché fosse strettamente sorvegliata, alcune suore riuscirono ad avvicinarla. Sr. Florina si mostrò serena e rassegnata alla volontà di Dio. Dopo una settimana di cure, ritornò in prigione dove fu sottoposta nuovamente ad interrogatori. Non è possibile conoscerne i dettagli, ma sappiamo bene che in quel periodo, gli interrogatori erano duri e le persone "sospette" erano spesso torturate.
Il 3 novembre 1953, ebbe luogo in tribunale il processo " Kritjn e compagni ". Quando fu data la parola a Sr. Florina, si espresse brevemente: "Io rispetto il Santo Padre e voglio restare fedele alla Chiesa e alla mia vocazione, anche se questo mi dovesse costare la vita. E' vero che ho curato quelli che ne avevano bisogno, ma è stato il mio dovere di cristiana".
Fu condannata a 15 anni di prigione. Motivo: Alto tradimento. Dopo un breve periodo di detenzione a Pardubice, fu trasferita a Prague-Pankràc. Quello che Sr. Florina ha vissuto in quegli anni rimane per noi sconosciuto.
Dopo la sua morte fu sepolta in una fossa comune a Praha-Ùàbhice.


Sr MARIA RODRIGUES DE ALBUQUERQUE FdC
nata a Acaraù, Stato di Cearà, Brasile, il 3 novembre 1909
Data della professione temporanea e perpetua: 1° novembre 1941
Luogo e data dell'avvenuto martirio: Rio de Janeiro, il 6 luglio 1991

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:

Suor Maria, nella Comunità la chiamavano Suor Jeanne, fu assassinata con delle coltellate nel collo, nella lavanderia della Casa delle Figlie della Carità della Santa Casa di Misericordia di Rio de Janeiro. La coltellata è stata data con tanta violenza che la punta del coltello le spezzò la settima vertebra della colonna cervicale, come costatò la perizia fatta dall'Istituto Medico Legale di Rio de Janeiro.
L'assassino tentava di stuprare la lavandaia che lavorava con Suor (Jeanne) Maria. La Suora lo sorprese nel fatto e lui decise di ammazzarla. Suor Jeanne (Maria) fu vittima della crudeltà che era inflitta a una povera indifesa. L'assassino dichiarò nel Commissariato di Pubblica Sicurezza che dovette ammazzare la Suora perché aveva visto di persona il tentativo di stuprare la lavandaia.
La polizia costatò che non c'erano segni di furto o scassinamento.
Suor (Jeanne) Maria era veramente buona, imparziale, attiva ed energica. Credeva nell'azione dello Spirito Santo nella sua vita. Aveva fiducia e sperava di giungere al Padre, vivendo la sua vita consacrata. Cercava di essere attenta alle persone, ricevendole con amore.


JOSEFA PARRA FLORES



Associazione: Hija de Maria
nata a EI Sabinito, Michoacàn, MEXICO il 14 maggio1892
Luogo e data dell'avvenuto martirio: Degollado, Jalisco, il 24 dicembre 1917.

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:
Si trasferì con i suoi genitori a Jalisco ed entrò nell'Associazione di Degollado. Spiccava per la sua pietà edificante e soprattutto per il suo amore a Gesù Sacramentato. Quando andava al podere di suo padre, portava sempre con sè un libro di meditazioni sulla Passione di Cristo e invariabilmente si fermava qualche minuto per leggerne qualche passo: era tale il suo amore e la sua compassione per Cristo sofferente che scoppiava a piangere.
Il 24 dicembre 1917 un gruppo di guerriglieri entrò nel pasese di Degollado e lo mise a ferro e fuoco. La catturarono, e lei, prevedendo che sarebbe stata oltraggiata nella purezza caratteristica delle Figlie di Maria, scappò rifugiandosi in una casa incendiata, dove però fu uccisa a 25 anni d'età.
Attore della causa della Serva di Dio è la Diocesi di San Juan de los Lagos, Jalisco, Mexico.


COLETA MENENDEZ DE LA TORRE



Associazione: Hija de Maria
nata a Tierras Biancas, Gto., MEXICO, il l6 Marzo 1896
Luogo e data deIl'avvenuto martirio: Degollado, Jalisco, il 24 dicembre 1917.

Breve descrizione delle cause del martirio e del modo in cui è avvenuto:
Si trasferì con la sua famiglia a Jalisco. Entrò nell'Associazione delle Figlie di Maria a Degollado nel 1910. Era analfabeta. Spesso andava dalla campagna a Degollado ed era ospitata in casa della sua amica e consorella di Associazione Josefa Parra Flores. Lungo il cammino recitava sempre il rosario.
Il 24 dicembre 1917 un gruppo di guerriglieri entrò nel pasese di Degollado e lo mise a ferro e fuoco. La catturarono, e lei, prevedendo che sarebbe stata oltraggiata nella purezza caratteristica delle Figlie di Maria, scappò rifugiandosi in una casa incendiata, dove però fu uccisa a 25 anni d'età.
Attore della causa della Serva di Dio è la Diocesi di San Juan de los Lagos, Jalisco, Mexico.