P. Giuseppe Guerra c.m. - Prof. Mario Guerra
Storia dei Missionari Vincenziani nell'Italia Meridionale. Dall'arrivo a Napoli (1668) al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962).
CLV-Edizioni Vincenziane, Roma 2003, pp. 385, con tavole a colori.

La cronistoria religiosa dell'Italia Meridionale si arricchisce di un'opera importante per lo studio e la conoscenza della vita cristiana del popolo del Sud nell'epoca moderna e contemporanea.

Il presente studio colma un vuoto bibliografico e attua finalmente il Decreto dell’Assemblea Generale CM del 1932 che prescriveva la compilazione di una Storia o compendio di ciascuna Provincia a beneficio dei seminaristi e degli studenti locali della CM. Per oltre 3 secoli e mezzo, come risalta dalle cronache e dalle preziose fonti di Archivio della Casa Provinciale di Napoli e delle altre Case, i Preti della Missione hanno contribuito fortemente allo sviluppo e alla crescita civile e religiosa delle popolazioni meridionali, cooperando alla formazione di una coscienza civica e alla valorizzazione della religiosità del Sud purificandola dai suoi elementi più deteriori.

Il saggio storico si apre con la prefazione del P. Generale P. Robert Maloney e con una presentazione di P. Luigi Mezzadri c.m., Ordinario di Storia della Chiesa alla Gregoriana di Roma, e si suddivide in otto ampi capitoli che tracciano gli eventi salienti della vita dei Missionari: ad otto anni dalla morte del fondatore della Congregazione della Missione, i Padri italiani aprirono la loro prima Casa nel Regno di Napoli (1668) per l'interessamento dell'Arcivescovo di Napoli Innico Caracciolo (1667-1685), il quale "aveva subito compreso che la venuta dei Vincenziani avrebbe giovato enormemente alla formazione spirituale del Clero ed alla evangelizzazione delle popolazioni rurali" (p. 21). L'Arcivescovo di Napoli non si sbagliò. Si pensi solo all'evoluzione avvenuta dalla sistemazione definitiva dei Missionarinell'originario Convento dei Crociferi al Borgo de' Vergini (attuale Casa dei Vergini alla Sanità), alle circa 400 Missioni predicate nei primi decenni della loro presenza nel Meridione, alle difficoltáiniziali e ai conflitti con il giurisdizionalismo statale e con il giansenismo, fino alle opere di riforma e di formazione del Clero e del laicato meridionale, sulle quali i Missionari ebbero un ruolodeterminante.

S. Alfonso de' Liguori, che ancora giovane studente di legge frequentava la Casa dei Vergini per i suoi ritiri spirituali, aveva parole di lode per la vita esemplare dei Padri dei Vergini e proprio durante il ritiro della settimana Santa del 1722, predicato dal superiore P. Vincenzo Cuttica (1673-1742), egli decise di consacrarsi definitivamente a Dio (cf. p. 34).

Si pensi inoltre all'istituzione del Chiericato esterno che riuní i giovani ordinandi di Napoli per la loro formazione liturgica e spirituale ininterrottamente dal 1733 al 1920. Nei primi decenni del '700 i Padri aprirono Case per le Missioni e per la formazione del Clero a Oria (1730), Lecce (1732) e a Bari (1746): ciò portò all'erezione della Provincia religiosa autonoma (18 Dicembre 1815) di Napoli, distaccandola da quella di Roma.

Il secondo e il terzo capitolo narrano la soppressione delle varie Case nel Sud Italia, compresa quella dei Vergini (1866), che fu riscattata peró dopo qualche anno grazie ad una clausola nell'originario "strumento di fondazione". La soppressione delle Case e alcuni conflitti giurisdizionali determinarono alcuni anni di crisi che rallentarono fortemente le ordinarie attivitá pastorali dei Missionari, le quali ripresero con maggior vigore negli antri successivi con il riscatto di alcune Case. Lo stesso Padre Generale dell'epoca, il p. Etienne, nonostante qualche "divergenza" su alcune usanze locali, riconosceva che "lo spirito di S. Vincenzo regna" nella Comunitá (p. 137).

Nel capitolo sulla formazione (il quarto) emerge la prassi dei metodi educativi e l'innovazione della "Scuola Apostolica" che mosse i suoi primi passi a Napoli nel 1893 per opera dei Missionari e che é stata un vivaio di vocazioni per il Clero e per gli stessi Missionari: il P. Pasquale Piscopo poteva appunto affermare nel 1936 che "ben cinquanta e piú Missionari sono usciti fino ad oggi" da essa (p. 153).

Dal quinto al settimo capitolo del volume si profila il lungo passaggio dall'800 alla prima metà del '900: l'istituzione di nuove Case nel Sud (Catania 1893, Benevento 1919, Bisceglie 1922, Palermo 1932, Chieti e Salerno 1944, Pozzuoli 1963), l'impegno formativo nei Seminari diocesani, le prime Parrocchie, l'influsso dei disastrosi eventi bellici sulla vita della Provincia, alcuni conflitti interni ad essa descritti senza remore, l'incremento delle missioni popolari subito dopo la seconda guerra mondiale e le istanze di rinnovamento poste dal Concilio Vaticano II, insieme ad altri eventi di cronaca quotidiana, riempiono questi capitoli del volume e permettono uno sguardo chiaro ed oggettivo sul senso e sulla comprensione dell'autorità in quei difficili periodi, ma aiutano anche a far risaltare le capacità di superamento nei momenti di "crisi", quando si riesce a guardare oltre le inevitabili debolezze umane, all'opera provvidenziale di Dio che continuamente traspare dalle più diverse e "umane" circostanze. Un'opera che emerge specialmente nell'ottavo e ultimo capitolo delle cronache vincenziane, il quale apre una prospettiva illuminante sulle missioni estere: la missione in Abissinia iniziata da S. Giustino de Jacobis e coronata con la recente costituzione della Vice-Provincia eritrea (1992), l'invio dei Missionari a Baltimora (Stati Uniti), l'impegno apostolico in Albania, recentemente ripreso con l'invio di alcuni missionari, le missioni in Cina fecondate dal sangue dei martiri vincenziani, esprimono quella presenza dello Spirito che continuamente spinge i membri della Compagnia ad andare sempre "oltre" nel servizio apostolico ai fratelli. Gli apparati cronologici che chiudono il volume con i nominativi dei missionari, le date degli eventi piú importanti e l'ampia Bibliografia archivistica e saggistica, permettono di comprendere il valore storico e scientifico del volume che si inserisce a pieno titolo tra le fonti più rilevanti per una obbiettiva e corretta conoscenza della vita religiosa e civile del nostro Sud, oltre che della storia della Congregazione della Missione in esso operante.