di Francisco Augusto Nunes
Pinhero
Murilo Alves Bessa.
Francisca Benicia de Oliveira
( Sr. Clemencia ) è nata in Redencão-CE, Brasile, il 23 Agosto 1896, figlia
di José Joaquim de Oliveira e Francisca Saraiva de Oliveira.
E' primogenita di una famiglia
di 14 fratelli, di formazione profondamente cristiana.
Il 2 Agosto 1914, muore la
mamma e lei si assume la responsabilità di aiutare il papà nell'educazione
dei fratelli e di sostenere economicamente la famiglia, dedicandosi alla professione
di sarta.
Ancora adolescente mostra inclinazione
per la vita religiosa nella Compagnia delle Figlie della Carità di San Vincenzo
de Paoli. Suo padre, però le fa capire
l'impossibilità di realizzare questo suo desiderio essendo la primogenita
e pertanto responsabile di tanti fratelli orfani.
Lei insiste presso il padre
di voler seguire la chiamata divina e il padre che continua nella sua negativa,
decide di consultare i figli. Essi unanimemente danno il loro assenso.
Nel sentire questa risposta, il padre piange come se avesse ricevuto
un colpo al cuore e tutti si commuovono.
Nel 1919 Francisca Benicia
parte per Fortaleza-Cearà Brasile ed entra nella comunità come postulante.
Nello stesso anno è mandata a Rio de Janeiro, dove rimane per sei mesi per
il noviziato. Terminato il periodo di formazione, ritorna a Fortaleza nel
Collegio " Immacolata Concezione" e vi assume l'ufficio di cuoca
per un gran numero di studentesse per vent'anni.
In questo periodo, contrae un'infezione renale e polmonare. Di fronte
a questa situazione le superiore decidono di inviarla a Pacoti-Crearà, dove
il clima buono l'avrebbe aiutata nel recupero fisico.
Giunta a Pacoti, possedendo
già una buona pratica infermieristica, si trova circondata da un giorno all'altro,
da persone colpite da malattie infettive, e da poveri affamati senza uno straccio
per coprirsi. Davanti a questa situazione, l'unica soluzione che trova è quella
di uscire per le strade a chiedere l'elemosina di porta in porta. Salva così
decine e decine di persone, grazie
alla sua eroica lotta contro la miseria.
E' così grande la sua compassione
verso i bisognosi che un giorno è condotta da un poliziotto a fare un intervento chirurgico
a un moribondo che è stato portato
nella caserma. Giuntavi, con un ago comune, filo e alcool, si inginocchia
davanti all'ammalato. Lava le viscere esposte, cuce l'addome con 48 punti
e gli salva la vita in una prova di amore a Dio e al prossimo che suscita
ammirazione nei presenti.
Nel 1943, Sr. Clemencia è mandata
dalle Superiore a Baturitè- Cearà, per avere cura dei poveri, invalidi, infermi
e ammalati della città. Anche qui continua la sua via Crucis: di porta in
porta va mendicando alimenti, vestiti e medicine per i suoi poveri indigenti.
Per attendere meglio a questa
moltitudine di poveri fonda l'ambulatorio " Sant'Antonio " dove si prende cura con vera dedizione e carità di quegli infelici
che cercano aiuto materiale e spirituale nelle loro sofferenze.
Suor Clemencia piange con gli
ammalati ed è felice quando vede che i suoi poveri sono curati dalle loro
infermità.
L’ ambulatorio risulta subito
piccolo per curare il grande numero di ammalati. E' necessario costruirne
uno più grande per curare meglio i pazienti.
Di fronte al numero sempre
più crescente di indigenti, sr. Clemencia va spesso a Fortaleza, capoluogo
della regione del Cearà, per procurare medicine, vestiti e cibo per i suoi
poveri.
E' importante sottolineare
che Sr. Clemencia era di costituzione fisica fragile, affetta da diabete,
con pressione arteriosa alta e con un'accentuata difficoltà di audizione,
ma il suo lavoro assistenziale e missionario era realizzato con allegria,
umiltà, grande carità apostolica ed entusiasmo cristiano.
Coloro che l'hanno conosciuta
testimoniano ancora la grande carità
da cui era animata.
Sr Clemencia è morta il 6 Luglio
1966 nella città di Baturité-Cearà.
La sua fama di santità è conosciuta
da tutti gli abitanti di questa città che alla sua morte ripetevano:"
E' morta una santa, la madre dei poveri,
ora in cielo intercede per noi! “